Coronavirus, revocati i criteri di sospensione. Ecco le nuove disposizioni del Centro Nazionale Sangue

Alla luce delle nuove disposizioni del DPCM 8/3/2020 entrate in vigore per contenere il contagio da Coronavirus, il direttore del Centro Nazionale Sangue, Giancarlo Maria Liumbruno, ha diramato in data odierna una comunicazione in cui si raccomanda di non sospendere le raccolte del sangue e degli emocomponenti, presso le strutture ospedaliere pubbliche e presso le unità di raccolta associative, sull’intero territorio nazionale, in Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.

 

Nella comunicazione il Direttore del Centro Nazionale Sangue precisa che da oggi è revocata la sospensione temporanea di 14 giorni dei donatori che siano transitati o abbiano sostato dal 1/2/2020 nei Comuni interessati dalle misure urgenti di contenimento del contagio (Regione Lombardia: Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini. Regione Veneto: Vò).

 

Inoltre, si si raccomanda alle Associazioni e Federazioni dei donatori volontari di sangue di:

– garantire la mobilità del personale dedicato alla raccolta associativa;

– rafforzare le misure di prevenzione della diffusione del COVID 19 attraverso la rigorosa applicazione delle indicazioni precedentemente emanate dal Centro nazionale, ivi incluse quelle relative all’applicazione del triage, anche telefonico, del donatore;

– gestire le sedute di raccolta in modo programmato regolamentando i flussi dei donatori in modo cadenzato per evitare gli assembramenti e garantire la distanza di sicurezza di almeno 1 metro negli ambienti chiusi;

– di non assumere provvedimenti di “quarantena” sulle unità di emocomponenti prelevate perché non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino la trasmissione trasfusionale del COVID-19.

 

«Le attività di donazione e raccolta del sangue e degli emocomponenti – commenta il Presidente di AVIS Nazionale – sono livelli essenziali di assistenza (art. 5, legge 219/2005) che garantiscono la continuità del supporto trasfusionale a oltre 1.800 pazienti al giorno sul territorio nazionale.

È fondamentale incentivare sempre di più la programmazione delle donazioni e sottoporre ciascun donatore a un colloquio telefonico per accertare il suo stato di salute e l’eventuale contatto con pazienti risultati positivi. Le persone che non presentano sintomi riconducibili al coronavirus sono considerate sane – precisa sempre il Presidente Briola – e quindi idonee alla donazione. Inoltre, ciascun donatore è tenuto a comunicare l’insorgere dei sintomi fino a 15 giorni dopo la donazione».

 

Scarica la comunicazione del Direttore del Centro Nazionale Sangue